Nel processo decisionale per il trattamento della mastite, una diagnosi accurata svolge un ruolo fondamentale, in particolare ai fini di un uso prudente degli antimicrobici.

Oggi, molti allevamenti stanno adottando sistemi di mungitura automatica, nei quali il rilevamento della mastite avviene in modo diverso rispetto a laddove sono in funzione sistemi di mungitura convenzionale.

Questa differenza sta nella presenza di sensori, come quelli che misurano la conducibilità elettrica (EC)1. Tuttavia, nonostante la rapidità con cui i sistemi automatici forniscono informazioni, molto dipende da come gli allevatori decidono di trattare l’animale.

I sistemi di mungitura automatica aiutano a standardizzare la routine di mungitura e a migliorare il benessere animale. Soprattutto, consentono all’allevatore di controllare lo stato di salute delle singole vacche e la presenza di eventuali alterazioni chimico-fisiche nel latte.

Tra i sistemi di mungitura automatica, i robot di mungitura stanno diventando sempre più popolari. Questi sistemi possono essere dotati di sensori che monitorano, a livello della mammella o del quarto, parametri quali: produzione di latte, tempi di mungitura, temperatura e colore del latte, ed indicatori specifici come conta delle cellule somatiche (SCC), lattosio, attività della lattato deidrogenasi (LDH) per aiutare a rilevare precocemente l’insorgenza di condizioni infiammatorie.

I sensori rilevano, elaborano e forniscono informazioni agli operatori generalmente come allarmi. Questo aiuta il processo decisionale ma non senza difficoltà: infatti l’allerta arriva precocemente, e in questa situazione usare un antibiotico per problemi alla mammella sarebbe del tutto inutile e addirittura rischioso.

Quindi, in generale, per avere una riduzione dell’uso di antimicrobici  per il trattamento della mastite, i dati forniti dai sistemi di mungitura automatica dovrebbero essere letti e utilizzati correttamente, con la consapevolezza degli strumenti e delle strategie alternative per la gestione del problema della mammella.

Nel caso in cui l’antibiotico sia necessario, dobbiamo rivolgerci al veterinario.

Nei mesi scorsi abbiamo discusso di come la CE sia l’indicatore più studiato, più semplice e più economico per il rilevamento della mastite1. La sua utilità nella diagnosi precoce dei problemi alla mammella ha portato OZOLEA a creare un protocollo specifico (M7 – Mammella, lattazione: variazione della conduttività elettrica) per l’applicazione di OZOLEA-MAST, strumento utile alla riduzione dell’uso di antibiotici negli allevamenti.

Quando il sensore EC segnala il superamento dei valori di riferimento, l’allevatore può decidere per un intervento tempestivo al fine di anticipare un eventuale peggioramento del disordine tissutale in corso.

Con il robot di mungitura, il risultato di OZOLEA-MAST è ottimale in quanto il rilevamento della conduttività elettrica consente di rilevare in modo accurato la presenza di un disturbo della secrezione mammaria. L’applicazione di OZOLEA-MAST nelle prime fasi consente al tessuto una tempestiva rigenerazione autonoma, con conseguenti migliori difese contro le aggressioni e una migliore competenza nella gestione autonoma del problema.

Il ciclo di applicazioni rimane lo stesso: due volte al giorno, dopo la mungitura, preferibilmente mattina e sera, per quattro giorni. Possiamo seguire i risultati delle applicazioni grazie alle informazioni fornite dal sistema automatico.

 

1 Robot di mungitura, un’azione ancora più tempestiva sulla mammella con il rilevamento della conducibilità elettrica

https://www.ozolea.it/it/robot-di-mungitura-unazione-ancora-piu-tempestiva-sulla-mammella-con-il-rilevamento-della-conducibilita-elettrica/