La contaminazione batterica dell’utero al parto è un evento ricorrente. Quasi tutte le vacche da latte sono contaminate al parto; tuttavia, ciò non implica automaticamente un’infezione nel post-partum.

Molti fattori influenzano l’instaurarsi della metrite nel post-partum, con il rischio di problemi di fertilità1. In particolare, il parto implica significativi cambiamenti fisiologici e metabolici in un breve periodo di tempo. Di conseguenza, il sistema immunitario è più suscettibile; l’esito della contaminazione dipende fortemente dal sistema immunitario della vacca e dalla sua risposta alle infezioni, oltre al tipo di patogeno.

Una bovina sana ha una risposta immunitaria forte e ben regolata, in grado di risolvere l’infezione batterica. Se la vacca ha una risposta immunitaria ritardata o inferiore, è probabile che, in seguito, sviluppi la metrite. Pertanto, il modo in cui l’animale risponde a potenziali infezioni fa davvero la differenza.

Oltre a ciò, è necessaria una gestione efficace della mandria2. Il modo migliore per controllare la malattia consiste nel monitorare la vacca e prestare attenzione a qualsiasi segno rilevabile di metrite3. Il coinvolgimento del veterinario dovrà essere la routine.

La metrite è una patologia uterina comune nelle vacche da latte e compare normalmente 10-14 giorni dopo il parto. Essa ha un impatto diretto sulle performance produttive e riproduttive della vacca. La metrite comporta sintomi di diverso tipo; tuttavia, alcuni, come la febbre, possono essere presenti o meno: per quanto riguarda la diagnosi, questo aspetto è rilevante proprio ai fini della decisione terapeutica.

La metrite non è dovuta solamente alle difficoltà al parto (distocia, gemelli, ritenzione di placenta) e alla contaminazione batterica durante il parto. Se nel periodo di transizione2 non c’è attenzione all’alimentazione e all’assunzione/accesso agli alimenti per l’animale, se lo stato di salute della vacca non viene costantemente verificato, così come per quanto riguarda gli aspetti sociali e comportamentali, creeremo in sostanza le condizioni ideali per il manifestarsi della metrite.

Inoltre, subito dopo il parto il rischio di ipocalcemia è elevato. La ricerca scientifica (Martinez et al., 2013)4 ha descritto questa malattia metabolica come uno dei fattori di rischio per la metrite: il calcio svolge ruoli essenziali nelle cellule immunitarie e nelle contrazioni muscolari uterine; pertanto, l’efficace risposta fisiologica all’attacco batterico potrebbe essere compromessa in caso di ipocalcemia.

Per i trattamenti antibiotici, interessanti risultati sono stati riportati da Pinedo et al. (2015)5: solo 3 vacche su 4 trattate con un antibiotico specifico sono guarite da 7 a 9 giorni dopo la somministrazione. Al contrario, dal 55 al 62% delle vacche non trattate sono guarite autonomamente. Pertanto, di fronte alla lotta all’AMR, sono necessarie maggiori informazioni su come la vacca potrebbe rispondere agli antibiotici nel caso di metrite.

Per ridurre l’incidenza delle metriti in stalla, e ridurre quindi l’uso di antibiotici, sono necessarie buone pratiche di gestione, una diagnosi adeguata e un trattamento specifico per ridurre l’impatto della metrite post-partum sulla salute degli animali e sulla fertilità.

Per supportare l’allevatore da latte nell’affrontare problematiche minori dell’utero, OZOLEA ha progettato un nuovo strumento senza tempi di sospensione: OZOLEA-METR. Il prodotto trova applicazione nel post-partum tardivo, ovvero circa 30 giorni dopo il parto, quando l’involuzione uterina è quasi completa, non ci sono chiari sintomi di metrite, ma possono essere visibili perdite vaginali anomale non gravi3.

OZOLEA-METR è composto da un unico ingrediente: un puro olio vegetale ad uso alimentare, bio-ingegnerizzato con l’esclusiva tecnologia OZOLEA, che modifica alcune catene di acidi grassi dell’olio. Ciò permette ad OZOLEA-METR, una volta in contatto con la parete interna del utero, di migliorare la gestione del post-partum tardivo e le prestazioni del tessuto uterino dopo l’inseminazione, portando ad un aumento i tassi di concepimento.

OZOLEA-METR supporta la funzionalità dei tessuti creando una barriera fisica filmante a contatto con la parete interna dell’utero: questa barriera fisica è in grado di attenuare temporaneamente le cause della proliferazione batterica e dell’insorgenza della metrite.

 

Riferimenti

1 Migliorare la fertilità nelle repeat breeders.

https://www.ozolea.it/it/migliorare-la-fertilita-nelle-repeat-breeders/

 

2 Un pre-parto confortevole per vacche fresche meno stressate

https://www.ozolea.it/it/un-pre-parto-confortevole-per-vacche-fresche-meno-stressate/

 

3 Il significato delle perdite vaginali nella bovina da latte.

https://www.ozolea.it/it/il-significato-delle-perdite-vaginali-nella-bovina-da-latte/

 

4 N. Martinez, L. D. P. Sinedino, R. S. Bisinotto, E. S. Ribeiro, G. C. Gomes, F. S. Lima, L. F. Greco, C. A. Risco, K. N. Galvão, D. Taylor-Rodriguez, J. P. Driver, W. W. Thatcher, and J. E. P. Santos, 2013. Effect of induced subclinical hypocalcemia on physiological responses and neutrophil function in dairy cows. J. Dairy Sci. 97:874–887

https://www.journalofdairyscience.org/article/S0022-0302(13)00865-5/fulltext

 

5 P. J. Pinedo, J. S. Velez, H. Bothe, D. Merchan, J. M. Piñeiro, C. A. Risco, 2015. Effect of intrauterine infusion of an organic-certified product on uterine health, survival, and fertility of dairy cows with toxic puerperal metritis. J. Dairy Sci. 98:3120–3132

http://dx.doi.org/10.3168/jds.2014-8944

 

Understanding Metritis in Dairy Cows.

https://afs.ca.uky.edu/content/understanding-metritis-dairy-cows

 

Immagine in evidenza: Ph. Amber Kipp. Immagine disponibile qui.