La scorsa settimana abbiamo introdotto un argomento importante: la prima linea di difesa della vacca contro i patogeni che causano la mastite1. Abbiamo parlato del capezzolo, del canale del capezzolo e del tessuto epiteliale mammario: ogni elemento svolge un ruolo nell’impedire ai batteri di causare infezioni.
Abbiamo anche lasciato in sospeso l’approfondimento sul ruolo dello sfintere del capezzolo nell’affrontare le infezioni. Oggi tratteremo questo argomento e troveremo soluzioni per la sua protezione in caso di necessità.
Cos’è lo sfintere del capezzolo?
Il tessuto del capezzolo contiene fasci muscolari, disposti longitudinalmente e circolarmente. Intorno al canale del capezzolo, i fasci di muscoli circolari sono organizzati per formare lo sfintere del capezzolo. Questa struttura controlla l’apertura e la chiusura del canale del capezzolo.
In sostanza, lo sfintere aiuta a evitare perdite di latte tra una mungitura e l’altra. Il latte viene trattenuto dalla cisterna del capezzolo appena prima di uscire dal capezzolo.
La chiusura dello sfintere del capezzolo richiede tempo: sono necessari almeno 20-30 minuti per la chiusura completa. In questo intervallo di tempo, la vacca è più suscettibile all’ingresso di batteri nella mammella, quindi è importante che gli animali non si sdraino dopo la mungitura in questo intervallo di tempo.
Durante la mungitura, l’apertura del canale dipende dalla differenza di pressione attraverso di esso, il gruppo di mungitura, ma anche dall’elasticità del tessuto che circonda il canale del capezzolo e dalle forze contrattili della muscolatura. Un aspetto chiave in questo processo è l’effetto del tono muscolare dello sfintere sulla portata del latte, oltre all’elasticità dei tessuti e altri fattori (posizionamento del gruppo di mungitura, rilassamento e contrazione muscolare).
Pertanto, l’integrità e l’elasticità dello sfintere del capezzolo e del tessuto circostante svolgono un ruolo essenziale sia nell’impedire l’ingresso di batteri nel canale del capezzolo sia per una mungitura efficiente.
Lo stress meccanico, i cambiamenti ambientali, l’uso di sostanze aggressive come quelle usate per il dipping, altri tipi di stress che colpiscono l’animale (come l’ipercheratosi) possono anche avere un impatto sull’elasticità e sull’integrità dello sfintere.
Lo sfintere del capezzolo può beneficiare dell’utilizzo di OZOLEA-MAST quando è indebolito e mostra una perdita di elasticità. Questo effetto è legato alle modalità d’azione di OZOLEA-MAST.
OZOLEA-MAST è costituito da un applicatore endo-mammario in cui è presente un unico ingrediente: un puro olio vegetale, bio-ingegnerizzato con l’esclusiva tecnologia OZOLEA. Il processo di bio-ingegnerizzazione modifica alcune delle catene di acidi grassi dell’olio, permettendo così al prodotto, una volta a contatto con la parete interna del canale del capezzolo, di formare una barriera fisica filmante con due funzioni principali:
- creare un ambiente inospitale per i batteri, rallentando così l’aggressività di eventuali attacchi batterici;
- riservare tregua al tessuto dall’esposizione all’ambiente esterno e dall’attacco batterico, permettendogli di procedere con il naturale processo di rigenerazione.
Il tessuto mammario, quando integro, è in grado di difendersi adeguatamente da ulteriori possibili aggressioni. Per garantire la migliore protezione e ottimizzare la rigenerazione del tessuto, l’applicazione deve essere ripetuta dopo ogni mungitura per quattro giorni.
Il particolare processo di bio-ingegnerizzazione di OZOLEA-MAST garantisce che l’olio non venga assorbito o metabolizzato e non provochi alcun effetto farmacologico. Tra una mungitura e l’altra, l’olio applicato fuoriesce naturalmente dallo sfintere del capezzolo, impedendo la crescita di ulteriori batteri e consentendo la naturale rigenerazione dello sfintere e, quindi, il recupero della sua naturale elasticità. Poiché è completamente innocuo per la vacca, può essere utilizzato prontamente ai primissimi segni di squilibrio del tessuto mammario.
1 L’integrità del tessuto epiteliale a livello mammario è vitale per il meccanismo di difesa autonomo