La mastite nelle vacche primipare minaccia la salute della mammella e la produzione di latte con conseguenze nella prima e nelle future lattazioni.
Molti fattori contribuiscono all’entità degli effetti della mastite nella prima lattazione su singole vacche e sulla mandria. Tra questi, troviamo il tipo di mastite (clinica o subclinica), il tipo e la virulenza dei patogeni, i tempi di insorgenza dell’infezione rispetto al parto, il sistema di difesa della vacca, se la cura usata è stata efficace o ci sono infezioni persistenti.
Per la mastite subclinica, le primipare con conte di cellule somatiche (somatic cell count, SCC) elevate nelle prime fasi di lattazione mantengono valori alti per l’intera lattazione, avendo così una salute della mammella compromessa e rischio di persistenza in caso di stafilococchi coagulasi-negativi. Un aspetto fondamentale è che la crescita a livello mammario continua nella prima lattazione: ciò significa che la presenza di infezioni endo-mammarie (prima del parto e nelle prime fasi della lattazione) può disturbare questo processo, influenzando così la produzione di latte.
Nelle primipare, i casi gravi di mastite clinica possono portare a un aumento della riforma; il rischio è anche di impatto sulla futura produzione di latte, con perdite dell’1-5% (De Vliegher e colleghi, 2012). Di conseguenza, la longevità della mandria rischia di ridursi notevolmente.
Le mastiti subcliniche e cliniche incidono sul reddito degli allevatori per i costi più elevati dovuti all’aumento della riforma, alla diminuzione della produzione, alle spese di allevamento per le manze e sanitarie per il trattamento delle mastiti.
In un’ottica di prevenzione e controllo, come affrontare la mastite nelle primipare?
Sebbene i tassi di prevalenza e di incidenza della mastite varino da stalla a stalla, la mastite è una patologia multifattoriale; quindi, efficienza ed ottimizzazione gestionale diventano fondamentali, ponendosi come obiettivo di stalla la riduzione dell’insorgenza di mastite nelle primipare con le pratiche più idonee. Poiché durante il parto è maggiore la suscettibilità alle infezioni, in questa fase l’attenzione a controllo e prevenzione deve essere portata elevata.
Nella vacca, l’integrità del tessuto mammario è essenziale per i meccanismi di difesa contro infezioni e patogeni. Inoltre, un tessuto stressato e danneggiato può essere sfruttato dai biofilm, con un rischio aggiunto di ricorrenza di mastiti.
Sostenere e proteggere il tessuto mammario è dunque un approccio strategico insieme a pratiche di prevenzione e controllo.
A tal fine, OZOLEA ha creato OZOLEA-MAST, un dispositivo veterinario senza tempi di sospensione per uso endo-mammario nelle vacche da latte, sia per la lattazione che la messa in asciutta. È composto da un unico ingrediente, un puro olio vegetale, che viene bioingegnerizzato attraverso l’esclusiva tecnologia OZOLEA. Questo processo modifica alcune catene di acidi grassi dell’olio, consentendo al prodotto, una volta a contatto con la parete interna del canale del capezzolo, di formare una barriera fisica filmante con due funzioni principali:
- creare un ambiente non confortevole per i batteri e, quindi, rallentare l’aggressività di possibili attacchi batterici;
- riservare al tessuto una tregua dall’esposizione all’ambiente esterno e dall’attacco batterico, consentendogli di procedere con il naturale processo di rigenerazione.
Le primipare rappresentano il futuro dell’intera mandria. Intervenire tempestivamente su questi animali significa ridurre l’insorgenza di casi di mastite e migliorare la longevità funzionale a livello globale. OZOLEA-MAST consente un intervento tempestivo ai primi segni di mastite: il suo utilizzo nelle vacche primipare darà a tali animali la possibilità di continuare a produrre latte.
Riferimenti
De Vliegher S, Fox LK, Piepers S, McDougall S, Barkema HW. Invited review: Mastitis in dairy heifers: nature of the disease, potential impact, prevention, and control. J Dairy Sci. 2012 Mar;95(3):1025-40. doi: 10.3168/jds.2010-4074. PMID: 22365187.
L’integrità del tessuto epiteliale a livello mammario è vitale per il meccanismo di difesa autonomo.