Sebbene il mondo abbia giustamente focalizzato l’attenzione sulla pandemia di Covid-19 in corso dalla fine del 2019, abbiamo ancora una grande sfida da affrontare: la resistenza antimicrobica (AMR). Purtroppo, la letteratura scientifica sottolinea come il Covid-19 possa peggiorare gli sviluppi dell’AMR. Le istituzioni di tutto il mondo hanno già definito strategie per affrontare questa sfida e alcune sono ora precisamente dettagliate da quadri normativi.
A maggio 2020, la Commissione europea ha adottato la strategia Farm to Fork, che mira ad aiutare a dare forma al percorso dell’UE verso sistemi alimentari sostenibili. In merito all’AMR, l’obiettivo della strategia è dimezzare le vendite complessive dell’UE di antimicrobici negli animali d’allevamento e in acquacoltura entro il 2030. Il Reg. (UE) n. 2019/6 sui medicinali veterinari (Regolamento VMP), che abroga la Direttiva 2001/82/CE, è uno degli strumenti normativi che supporteranno tutti gli attori in questo processo. Sarà applicabile dal 28 gennaio 2022 e dunque sorge una domanda: siamo noi del settore zootecnico pronti con strategie efficaci per rispettare le nuove norme?
Il regolamento VMP stabilisce le regole per la vendita, produzione, importazione, esportazione, fornitura, distribuzione, controllo e utilizzo di VMP. La norma mira a: modernizzazione del quadro normativo; stimolare l’innovazione nei medicinali veterinari; aumentare la loro disponibilità e rafforzare la campagna dell’UE contro la resistenza antimicrobica. È una delle norme di un pacchetto pensato per il miglioramento della salute animale e umana che comprende altri due Regolamenti rilevanti per la zootecnia [Reg. (UE) n. 2019/4 sui mangimi medicati e Reg. (UE) n. 2019/5 sulle procedure per l’autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario e che istituisce l’Agenzia europea per i medicinali].
Oltre a definire chiaramente cosa sono i medicinali veterinari, tra le misure chiave il Regolamento innova il quadro giuridico poiché specifica requisiti di etichettatura armonizzati, adotta un sistema più semplice per le decisioni sulle eccezioni e un approccio basato sul rischio per la farmacovigilanza. Sono inoltre definiti dettagli importanti per promuovere la disponibilità di medicinali veterinari stimolando l’innovazione e la concorrenza.
L’armonizzazione ci porta a cambiare il modo in cui affrontiamo le cose, e così farà il Reg. (UE) n. 2019/6: rafforzerà la strategia dell’UE contro la resistenza antimicrobica introducendo il divieto dell’uso preventivo di antibiotici in gruppi di animali (profilassi) ed un divieto dell’uso preventivo di antimicrobici con mangimi medicati. Porrà delle restrizioni sull’uso di antimicrobici come trattamento di controllo per la prevenzione dell’ulteriore diffusione di infezioni (metafilassi), inserendo un divieto rafforzato sull’uso di antimicrobici di promozione della crescita ed aumento della resa in aggiunta al divieto stabilito nel 2006. Inoltre, riserverà all’uomo alcuni medicinali critici per la sua salute e renderà la raccolta dei dati sulla vendita e sull’uso degli antimicrobici obbligatoria per i paesi dell’UE. La norma stabilirà anche diverse misure volte a un uso attento e responsabile di tali prodotti e definirà limiti massimi su base scientifica per la contaminazione incrociata dei mangimi con antimicrobici.
La dimensione internazionale dell’andamento dell’AMR merita attenzione: per questo motivo, per le esportazioni nell’UE, i paesi extra UE dovranno rispettare il divieto sugli antimicrobici per promozione della crescita ed aumento della resa, nonché le restrizioni su tali prodotti quando specificamente riservati all’uso umano nell’UE.
Stabilendo standard così elevati di qualità, sicurezza ed efficacia per i medicinali veterinari, questa norma intende rispondere alle preoccupazioni comuni relative alla protezione della salute pubblica e animale e dell’ambiente.
Quando si tratta di modifiche come quelle che saranno introdotte dal Reg. (UE) 2019/6, meno di 11 mesi è un arco temporale piuttosto breve per prepararsi con soluzioni e strumenti che possano contribuire a invertire l’andamento attuale dell’AMR. Non c’è dubbio su quanto sarà importante unire le nostre forze in un approccio One-Health, aiutando gli allevatori a rafforzare la loro capacità di costruire la strada verso la gestione della biosicurezza negli animali e negli allevamenti.
OZOLEA sta lavorando intensamente da molti anni per essere parte di questa grande sfida ed ha già la sua esperienza sul campo. Ora è decisamente pronta per affrontare questa emergenza: vuoi essere al suo fianco?