La longevità nei bovini da latte rappresenta un aspetto complesso. È un tratto a bassa ereditabilità ed è influenzato da molteplici fattori, come il numero di lattazioni, la performance riproduttiva, la conformazione della bovina, ma anche da fattori esterni (gestione, nutrizione2,3, costo dei mangimi, prezzo del latte e manze per la rimonta).
La longevità è percepita come un obiettivo globale, raggiungibile migliorando produttività, salute e benessere animale, fertilità: tutti aspetti che, una volta raggiunti, ridurrebbero i tassi di riforma involontaria, con un conseguente miglioramento economico dell’azienda.
Tutti questi risultati sono legati agli aspetti generali della sostenibilità, inclusa la capacità di soddisfare le attuali richieste dei consumatori sul tema.
La vita produttiva di una vacca è generalmente di 3–4,5 anni (seconda/terza lattazione). La più alta produzione annuale di latte si ha alla quinta lattazione, mentre nella sesta gli allevatori ottengono in genere il profitto annuale più alto; tuttavia, è raro avere vacche così longeve in stalla. Puntare al raggiungimento della quinta e sesta lattazione corrisponderebbe a un aumento delle prestazioni complessive della vacca.
Come stiamo sperimentando in questi mesi, lo squilibrio del mercato dovuto ad eventi esterni può influenzare direttamente la decisione di tenere le vacche nella mandria o di abbatterle. Questo non ha nulla a che fare con la bovina in sé, con la gestione aziendale o con salute e benessere animale: è qualcosa che gli allevatori difficilmente riescono a controllare. Ma un’azione coordinata lungo la filiera potrebbe aiutare ad alleviare il problema.
Buone performance produttive e lattazioni che si svolgono senza problemi sanitari1 sono entrambi motivi importanti per mantenere una vacca nella mandria.
Per quanto riguarda la riproduzione, può esserci una correlazione tra età al primo parto ed un aumento della riforma involontaria. Come? Il parto intorno ai 21 mesi comporta rischi per le manze (es. distocia), soprattutto se gli animali non hanno assistenza. Le bovine che partoriscono a 24-28 mesi hanno un rischio minore di essere abbattute rispetto alle più anziane. In quest’ultimo caso, il parto tardivo è generalmente correlato a cattiva gestione, ridotta fertilità, problemi di salute ed aumento dei costi di allevamento.
Nelle scorse settimane abbiamo avuto la possibilità di approfondire i problemi di fertilità, come quelli derivanti da problemi uterini tipici del post-partum4,5 e la sindrome del repeat breeding6. Qui sottolineiamo ancora una volta un concetto semplice, ma complesso e sfidante nella pratica: il miglioramento dell’efficienza globale nelle aziende agricole è la chiave per migliorare le prestazioni economiche.
OZOLEA ha sviluppato i propri prodotti tenendo presente l’esigenza degli allevatori sia di proteggere la salute e il benessere animale che di avere ottime produzioni. Da parte dei consumatori, c’è una domanda crescente per una produzione di latte più sostenibile. Pertanto, sforzarsi di aumentare tutti i fattori che contribuiscono alla longevità delle vacche può essere la chiave giusta per tutti questi obiettivi.
Pensando alle problematiche uterine minori, OZOLEA ha creato OZOLEA-METR, un dispositivo veterinario non farmaceutico e senza tempi di sospensione per uso endo-uterino. OZOLEA-METR aiuta gli allevatori a gestire piccoli problemi uterini che sono spesso la causa di bassi tassi di concepimento.
OZOLEA-METR è composto da un unico ingrediente: un olio vegetale puro alimentare, bio-ingegnerizzato con l’esclusiva tecnologia OZOLEA, che modifica alcune catene degli acidi grassi dell’olio, consentendo così al prodotto, una volta a contatto con la parete interna dell’utero, di migliorare la gestione post-partum tardiva e le prestazioni del tessuto uterino dopo l’inseminazione, aumentando così le prestazioni riproduttive nella mandria.
OZOLEA-METR supporta la funzionalità dei tessuti creando una barriera fisica filmante a contatto con la parete interna dell’utero. Questa barriera può attenuare temporaneamente le cause della proliferazione batterica e dell’insorgenza della metrite.
OZOLEA-METR può essere utilizzato in due diverse situazioni:
– nel post-partum tardivo, ovvero circa 30 giorni dopo il parto, quando l’involuzione uterina è quasi completa, non sono presenti chiari sintomi di metrite, ma si possono rilevare perdite vaginali anomale non gravi;
– 24 ore dopo l’inseminazione delle repeat breeders, quando l’embrione si sta formando nelle tube ma prima che scenda verso l’utero per l’impianto.
Insieme a una migliore gestione, dare una possibilità a queste vacche con OZOLEA-METR è un aiuto alla riduzione dei tassi di abbattimento in caso di problemi di fertilità, dunque una buona strategia per prolungare la longevità in stalla.
Riferimenti
1 Migliorare la conta delle cellule somatiche per aumentare la longevità.
https://www.ozolea.it/it/migliorare-la-conta-delle-cellule-somatiche-per-aumentare-la-longevita/
2 I passi fondamentali verso l’efficienza riproduttiva.
https://www.ozolea.it/it/i-passi-fondamentali-verso-lefficienza-riproduttiva/
3 Un pre-parto confortevole per vacche fresche meno stressate.
https://www.ozolea.it/it/un-pre-parto-confortevole-per-vacche-fresche-meno-stressate/
4 Il significato delle perdite vaginali nella bovina da latte.
https://www.ozolea.it/it/il-significato-delle-perdite-vaginali-nella-bovina-da-latte/
5 Ridurre l’incidenza della metrite nelle vacche da latte.
https://www.ozolea.it/it/ridurre-lincidenza-della-metrite-nelle-vacche-da-latte/
6 Migliorare la fertilità nelle repeat breeders.
https://www.ozolea.it/it/migliorare-la-fertilita-nelle-repeat-breeders/
H. Hu, T. Mu, Y. Ma, X. P. Wang, Y. Ma, 2021. Analysis of Longevity Traits in Holstein Cattle: A Review.
DOI: https://doi.org/10.3389/fgene.2021.695543
Immagine in evidenza: Ph. David Sjunnesson. Immagine disponibile qui.