Abbiamo già esplorato quanto l’identificazione precoce della mastite sia vitale nella gestione della salute della mammella in stalla1.

Oggi daremo consigli pratici volti ad avere un’idea generale della gravità della mastite sulla base dei segni a livello di vacca, mammella, latte. A seconda della gravità, chiederemo o meno consiglio al veterinario e procederemo con l’esame clinico, gli esami batteriologici del latte e i test di sensibilità agli antibiotici.

In caso di mungitura tradizionale con operatore, l’identificazione precoce della mastite mediante l’osservazione della vacca, della mammella e del latte deve essere condotta con metodo e attenzione. Questo perché non abbiamo sensori che ci aiutino a rilevare cambiamenti specifici (come la conduttività elettrica2).

La prima cosa è eseguire l’eliminazione dei primi getti di latte (stripping) su tutte le vacche prima della mungitura, seguendo buone pratiche igieniche prima, durante e dopo. Poiché le bovine dopo il parto sono più suscettibili a nuove infezioni, nel primo mese di lattazione sarà importante prestare particolare attenzione durante questa fase.

Ulteriori vantaggi dello stripping del latte sono l’evitare la sovramungitura iniziale ed avere il rilascio naturale di ossitocina, che renderebbe la mungitura più veloce.

La Tabella 1 indica i segni a livello di vacca, mammella, latte a seconda della gravità (da lieve a grave) dei casi clinici. I segni visibili aiutano a identificare i casi clinici ma non la mastite subclinica: i valori individuali delle cellule somatiche superiori a 200.000 cellule/ml costituiscono una forte indicazione di probabili casi subclinici.

Se siete direttamente coinvolti nella routine di mungitura, prestate attenzione a questi segnali. Nel caso in cui ci siano dipendenti in mungitura, sarà importante condurre sessioni di formazione routinariamente.

Circa l’85% dei casi di mastite è lieve o moderato. Si tratta di casi che non richiedono un trattamento sistemico e immediato: quindi attendere 24-36 ore per il trattamento non cambierà l’esito. In questo lasso di tempo si può valutare una possibile regressione autonoma del disturbo.

Il restante 15% dei casi dovrebbe essere trattato immediatamente e sistematicamente.

Prima dell’insorgenza di mastiti conclamate e dell’insorgere di infezioni, è possibile intervenire tempestivamente con soluzioni non farmacologiche come OZOLEA-MAST. L’applicazione più comune di OZOLEA-MAST è quando il mungitore rileva i primi fiocchi e nota i cambiamenti nel latte.

Per garantirne l’efficacia in questo caso, OZOLEA ha creato una specifica indicazione d’uso, riportata nel Protocollo SSafeMILK M1 (Mammella, lattazione: latte alterato e presenza di fiocchi di latte).

Come procedere dopo l’identificazione dei fiocchi di latte e del quarto sensibile? Al termine della mungitura, aprire il cappuccio dell’applicatore e inserire delicatamente l’ago in plastica nel canale del capezzolo per non più di 1 cm. Spingere delicatamente il pistone e lasciare che il prodotto entri nel canale del capezzolo. Estrarre l’applicatore e massaggiare delicatamente 5-6 secondi dopo ogni applicazione.

Ripetere l’applicazione nel quarto sensibile dopo ogni mungitura per 4 giorni. All’ultimo giorno di applicazione verificare l’assenza di fiocchi nel latte.

1 Cosa ci dicono le alterazioni visibili nel latte.

https://www.ozolea.it/it/cosa-ci-dicono-le-alterazioni-visibili-nel-latte/

2 Robot di mungitura, un’azione ancora più tempestiva sulla mammella con il rilevamento della conducibilità elettrica.

https://www.ozolea.it/it/robot-di-mungitura-unazione-ancora-piu-tempestiva-sulla-mammella-con-il-rilevamento-della-conducibilita-elettrica/

CellCheck Programme 

https://animalhealthireland.ie/programmes/cellcheck/