La conta delle cellule somatiche (conta SCC) è una misura chiave per comprendere lo stato di salute della mammella di una vacca, incluse prevalenza ed incidenza di mastiti subcliniche. Le infezioni endo-mammarie influenzano significativamente la conta di cellule somatiche nel latte.
La letteratura scientifica1 riporta che quando la conta SCC supera 200.000 cellule/mL, vi è una forte indicazione di presenza di infezione. Pertanto, la valutazione della conta delle cellule a cadenza mensile è uno strumento di gestione strategico per la risoluzione dell’aumento di cellule somatiche nel latte di massa.
Come documentato nel webinar di Hoard’s Dairyman di ottobre 2020, a volte gli esami batteriologici su campioni di latte danno esito negativo. Ciò si verifica comunemente perché il sistema immunitario dell’animale ha ridotto i patogeni al di sotto dei normali limiti di rilevamento di laboratorio.
Va notato che l’aumento della conta SCC può anche essere causata da fattori non batterici che colpiscono il tessuto della mammella a seguito di cambiamenti nelle condizioni ambientali, disturbi nutrizionali, condizioni di stress, microtraumi e così via.
Sfortunatamente, il tessuto mammario compromesso è più suscettibile all’attacco batterico. In una mammella normalmente sana, questi batteri non causerebbero grossi problemi. Pertanto, è importante valutare l’andamento dei valori di cellule somatiche in aumento in modo cronico poiché ciò può risultare, a livello di mandria, estremamente indicativo per la risoluzione della conta delle cellule nel latte di massa.
I segni della mastite subclinica sono chiari: il latte ha valori di cellule somatiche elevati, ma non ci sono cambiamenti osservabili a livello di vacca, mammella e latte2.
Gli esami batteriologici del latte sono utili per capire come trattare l’animale. Tuttavia, i valori di cellule somatiche alti in modo cronico in alcune bovine sono ingannevolmente simili a quelli relativi alla mastite subclinica, ma in realtà sono diversi.
Oltre a valori di cellule somatiche elevati per più di quattro mesi, queste bovine non mostrano segni clinici di mastite, ma possono recidivare (in caso di mastite in lattazioni precedenti). Oppure, in alternativa, sono vacche pluripare e solitamente ad alta produzione in tarda lattazione (7 o 8 mesi dopo il parto) con possibile stress tissutale endomammario.
In questo caso, usare l’ antibiotico sarebbe del tutto inefficace perché le cellule somatiche diminuirebbero immediatamente al di sotto del livello soglia (200.000 cell./mL), per poi aumentare nuovamente dopo pochi giorni perché il tessuto endo-mammario non è ancora migliorato.
Gestire le cellule somatiche alte non è un lavoro facile. Le buone pratiche di gestione della mastite si basano su un approccio multidisciplinare incentrato sulla prevenzione e su azioni mirate sugli animali infetti. E a volte, quando le vacche si infettano in modo cronico, l’opzione migliore è l’abbattimento.
Tuttavia, prima dell’abbattimento, possiamo dare una possibilità a OZOLEA-MAST. A seconda delle cause che generano alti valori di cellule somatiche, OZOLEA-MAST consente al tessuto mammario di rigenerarsi autonomamente, migliorando così la funzionalità della mammella.
Il risultato della rigenerazione dei tessuti è una riduzione delle cellule di sfaldamento e una migliore azione difensiva contro i patogeni. Ciò è dovuto a una migliore performance di un tessuto in migliori condizioni.
Per supportare al meglio l’efficacia di OZOLEA-MAST, OZOLEA fornisce agli allevatori il protocollo giusto in questa situazione (Protocollo M3 – Mammella, lattazione: cellule alte croniche). Come usarlo in questo caso?
Innanzitutto, identificare il quarto sensibile con valori di cellule somatiche alti ma nessun chiaro segno di mastite, quindi procedere con la mungitura come al solito. Al termine della mungitura, aprire il cappuccio dell’applicatore e inserire delicatamente l’ago in plastica nel canale del capezzolo. Spingere delicatamente il pistone e lasciare che il prodotto entri nel canale del capezzolo. Estrarre l’applicatore e massaggiare delicatamente.
Ripetere l’applicazione dopo ogni mungitura per 4 giorni. Controllare la conta delle cellule somatiche 8 giorni dopo l’ultima applicazione.
In questo caso, la conta delle cellule non scenderà drasticamente al di sotto del limite di soglia (200.000 cell./ml). A seconda del valore iniziale, l’SCC diminuirà gradualmente nel tempo. Pertanto, ripetere il protocollo due volte può aiutare a ridurre ulteriormente i valori di cellule somatiche, continuando a consegnare il latte.
1 P.L. Ruegg, J.C.F. Pantoja Understanding and using somatic cell counts to improve milk quality, 2013, Irish Journal of Agricultural and Food Research 52: 101–117, 2013
2 Identificazione precoce della mastite: i segnali da vacca, mammella e latte.
https://www.ozolea.it/it/identificazione-precoce-della-mastite-i-segnali-da-vacca-mammella-e-latte/
Ne abbiamo parlato anche su Hoard’s Dairyman: “Dealing with chronically high SCC in lactating cows”
https://hoards.com/blog-29605-dealing-with-chronically-high-scc-in-lactating-cows.html